Elaborato dal Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale un documento che analizza la diffusione di queste diete ‘particolari’ e “definisce delle linee di indirizzo, supportate da evidenze scientifiche, con lo scopo di uniformare strategie d’intervento, al fine di scongiurare comportamenti di “autoprescrizione “, senza alcun controllo specialistico”
In sintesi questi i punti analizzati:
A) Le prescrizioni dietetiche devono essere sempre definite e valutate in ambiente medico. L’autoprescrizione di regimi dietetici può rappresentare un rischio per la salute
B) Le migliori strategie di cura e prevenzione in campo nutrizionale sono rappresentate da cura personalizzata, educazione e supporto nutrizionale alla persona, correzione delle abitudini alimentari e miglioramento dello stile di vita
C) La dieta bilanciata mediterranea resta a tutt’oggi la migliore strategia di prevenzione nutrizionale per mantenere lo stato di salute in tutte le fasce d’età. Vi sono solide evidenze degli effetti positivi di questo regime alimentare rispetto alla riduzione del rischio cardio-vascolare e al processo di invecchiamento fisiologico
D) Le diete ipoglucidiche con quote proteiche personalizzate sulla base di osservazioni cliniche, all’interno di un progetto terapeutico di più ampio respiro che tenga conto anche degli effetti sulla salute a lungo termine, possono essere prescritte e supervisionate da medici specialisti del campo internistico-nutrizionale ed endocrino-metabolico, per periodi congrui e comunque limitati, per il raggiungimento dei risultati metabolici desiderati.
E) Le diete ad aumentato contenuto di proteine ad alto valore biologico assumono un ruolo di rilievo nell’anziano sarcopenico con o senza obesità
G) A tutt’oggi non esistono prove conclusive sugli effetti a lungo termine delle diete iperproteiche sulla funzionalità renale
Il documento integrale si trova al seguente link
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7247189.pdf