Queste scelte alimentari sembrerebbero associate ad una minore presenza di demenza, mentre il consumo di legumi e un introito maggiore di cibi ridurrebbero entrambi del 33% il rischio di insorgenza di nuovi casi di demenza nei 4 anni successivi. I risultati di uno studio pubblicato su Clinical Nutrition
L’alimentazione, insieme ad altri fattori di rischio modificabili, potrebbe avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di demenza non solo durante la mezza età, ma anche nei grandi anziani (80 o più anni).
È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health (IIPH, una joint venture fra Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la sede di Roma dell’Università Cattolica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, pubblicato sull’autorevole rivista Clinical Nutrition.