E’ apparso nei giorni scorsi un importante editoriale su Lancet Psichiatry (Treatment of patients with Anorexia nervosa in the US – A crisis in care. Kaye WH, Bulik CM. Jama Psichiatry 78,6:591-592, 2021) in cui si rileva la difficoltà di assistere pazienti affetti da gravi disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) come la anoressia nervosa (AN).
Gli autori fanno risalire le difficoltà ad alcuni punti principali:
- La mancanza di terapia basate sull’evidenza , di tipo biologico
- La mancanza di centri/programmi accademici dedicati
- La mancanza di standards di cura riconosciuti
- La difficoltà (tipica del mondo USA) di ottenere rimborsi per le cure da parte di enti assicurativi
Gli autori tuttavia prospettano alcune idee per uscire dalla situazione:
- Passare dalla ricerca all’intervento terapeutico concreto
- Cercare in ogni modo di fare diagnosi precoce per precoci invii in strutture assistenziali
- Sviluppo di standard di cura cogenti
- “Risuscitare” programmi accademici dedicati
- Proporre cambiamenti nei modelli di cura
E’ una analisi fredda, forse spietata; ma per uscire da questa posizione sotto scacco non vi è altra via che ripartire da zero nel campo della cura dei disturbi dei DCA e soprattutto dell’AN.